nomisma: il mercato immobiliare verso una svolta ma i prezzi sono deboli

“Gli agenti immobiliari interpellati da Nomisma descrivono una domanda abitativa in crescita per il terzo anno consecutivo, senza alcuna distinzione tra tipologie di mercati” e “il ritorno positivo della variazione dei prezzi, al momento circoscritto al mercato milanese ma destinato progressivamente ad ampliarsi, non potra’ che accrescere l’interesse per il settore di quella componente di domanda latente, conferendo ulteriore slancio alla ripresa”: sono alcuni dei passaggi chiave dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma di marzo. Il mercato immobiliare italiano – per Nomisma – si sta lentamente avvicinando al punto di svolta; il dinamismo delle compravendite non ha ancora trainato i prezzi, nonostante qualche segnale di svolta seppur sporadico. A inizio 2018 l’indice medio di performance del segmento abitativo – risultante dall’andamento dei 13 mercati intermedi – ha continuato a recuperare posizioni portandosi su valori prossimi al punto di “equilibrio ciclico” (equivalente alla performance media delle cinque componenti considerate -dinamica dei prezzi (variazione semestrale dei prezzi), convergenza tra prezzo offerto e prezzo richiesto (sconto), velocita’ di assorbimento (tempi di vendita), intensita’ della domanda (dinamica della domanda rispetto all’offerta), dinamica delle compravendite (saldo tra giudizi di crescita e di calo) nel periodo di osservazione dal 2002 ad oggi). Cio’ puo’ essere assunto – per Nomisma – come punto di svolta da una condizione recessiva ad una espansiva. Rispetto al segmento residenziale si sono mossi in controtendenza gli altri comparti; cio’ si puo’ desumere dall’indice di performance la cui intensita’ delle componenti e’ ancora lontana dai livelli medi registrati nel periodo di osservazione.     Sia i mercati metropolitani, sia i mercati secondari presentano tratti comuni: dopo la fase di crescita, sono stati investiti prima da un calo delle compravendite, cui ha fatto seguito a distanza di 2/3 anni il deprezzamento per poi assistere al recupero di quote di mercato erose dalla crisi, che tarda a riflettersi sui prezzi.

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